Inizialmente l’identificazione di un corallo avviene attraverso una prima analisi visiva che ci può dare un’idea in base alla forma della colonia della famiglia di appartenenza dell’animale. Le principali morfologie delle colonie di coralli sono riportate nella figura sottostante.

Queste in figura sono le morfologie più diffuse per quanto riguarda gli esacoralli costruttori di barriera. Oltre a queste sono da ricordare anche strutture coralline: ramificate, a cespuglio e piatte o tabulari. La conformazione della colonia e la sua morfologia, ci da anche un indicazione sulla zona nella quale questo corallo cresce (zonazione barriera corallina). Infatti le diverse morfologie delle colonie permettono ai coralli di avere una maggiore o minore resistenza al moto ondoso ed anche una migliore captazione della luce (per le specie non sciafile).
Successivamente viene fatta un’analisi morfo – strutturale del singolo corallite dove alloggia il polipo, mediante l’utilizzo di uno stereo – microscopio per andare ad individuare la singola specie; di solito questa indagine viene fatta per coralli i quali hanno un corallite molto piccolo. L’analisi del corallite (Fig. in basso) deve prendere in considerazione: la sua morfologia, la disposizione dei setti e l’ornamentazione dei setti.

I testi più utilizzati per l’identificazione e l’analisi morfologica delle famiglie di sclerattine sono Kleemann, 2001 e Hard Coral Genus Identification Guide Version, Zoe Richards e il Veron 2000, Coral’s of the World consultabile sul sito http://www.coralsoftheworld.org/).
Solo recentemente, da pochi anni, è sempre più fatto uso di tecniche genetiche per la determinazione delle specie anche degli esacoralli; infatti molte delle specie più comuni e spesso che possiamo trovare nelle nostre vasche ora hanno una nomenclatura totalmente diversa da pochi anni fa.
Le tecniche di analisi del DNA ci permettono di dare uno sguardo più chiaro sui rapporti filogenetici tra i coralli e quindi di determinare meglio i rapporti di “parentela” ed affinità che ci sono tra le varie specie; questo perchè a livello morfologico due animali posso essere praticamente identici o veramente molto simili, ma per affermare con certezza che essi siano due specie diverse è necessaria un’analisi più approfondita.
In realtà la classificazione viene aggiornata molto spesso, non solo a livello specifico, ma anche e sopratutto a livello di genere e anche di famiglia.
Qui alcuni esempi di nuova classificazione:
(consultabili sul sito https://www.marinespecies.org/index.php)
- Acanthastrea lordhowensis —-> Micromussa lordhowensis
- Euphyllia ancora —-> Fimbriaphyllia ancora
- Euphyllia paraancora —-> Fimbriaphyllia paraancora
- Acanthastrea bowerbanki —-> Homophyllia bowerbanki
- Scolymia australis —-> Homophyllia australis
Avete qualcuno di questi animali nella vostra vasca ? Sapevate che si chiamano diversamente ora?