Classe ANTHOZOA

Dal punto di vista tassonomico sistematico è suddivisa in tre sub classi Ceriantaria, Hexacorallia e Octacorallia; l’ordine Scleractinia contenuto all’interno della sottoclasse Hexacorallia è suddivisa da 18 famiglie: Acroporidae, Astrocoeniidae, Pocilloporidae, Euphyllidae, Oculinidae, Meandrinidae, Siderastreidae, Agariciidae, Fungiidae, Rhizangiidae, Pectiniidae, Merulinidae, Dendrophylliidae, Caryophylliidae, Mussidae, Faviidae, Trachyphylliidae, e Poritidae.

Le classi sono sempre in aggiornamento così come le specie, per poter rimanere sempre aggiornati il sito di riferimento è https://www.marinespecies.org/

Gli Antozoi sono cnidari polipoidi solitari o coloniali nei quali è assente lo stadio medusoide, li ritroviamo in tutti i gli oceani, gli animali più noti di questa classe sono le attinie e i coralli. È la classe più ampia degli Cnidari con più di 6000 specie, nel tempo sono diventati di notevole interesse turistico e commerciale; infatti negli oceani tropicali di tutto il mondo ogni anno milioni di turisti visitano le barriere coralline e sempre di più i coralli in particolar modo vengono esportati in tutto il mondo per scopi di acquariofilia e acquacoltura. La struttura anatomica della classe in generale consiste in una bocca che immette in una faringe tubolare la quale giunge fino a metà della cavità gastrovascolare; questa è divisa da mesenteri longitudinali, o setti mesenterici, in compartimenti radiali, e i margini dei mesenteri portano nematocisti. Le gonadi, sono gastrodermali e la mesoglea fibrosa contiene cellule. Le nematocisti hanno generalmente una punta tripartita che si ripiega indietro all’atto dell’espulsione. Nella classe Anthozoa abbiamo due Sottoclassi principali: Hexacorallia e Octacorallia. Nel seguente lavoro ho preso in considerazione la subclasse Hexacorallia con riferimento particolare all’ordine Scleractina, ossia i cosiddetti coralli bio – costruttori, in grado di costruire un esoscheletro calcareo e di formare le barriere coralline. Le sclerattine costituiscono l’ordine più ampio degli antozoi, si possono trovare sia in forma solitaria che coloniale, e possono raggiungere sia dimensioni che età notevoli, i polipi delle forme coloniali sono però molto piccoli circa 1 – 3 mm di diametro.

ANATOMIA POLIPO

Il polipo ha all’estremità aborale della colonna un disco pedale per l’adesione e all’estremità orale la colonna si allarga per formare il disco orale che nelle sclerattine porta 6 tentacoli (Fig. in basso).

La cavità corporea a forma di sacco è chiamata coelenteron, ed ha una singola apertura all’esterno. Il coelenteron di un polipo è messo in comunicazione con quello dei polipi vicini tramite dei tubi attraverso i quali l’acqua circola e i nutrienti sono trasportati. Il coelenteron svolge numerose funzioni che includono digestione e circolazione dei fluidi per la respirazione e nutrizione. La bocca conduce a un corto tubo, la faringe, che si apre nella cavità del corpo.


Immagine schematica dei maggiori elementi anatomici del polipo delle sclerattine
(In http://biophysics.sbg.ac.at/talk/coral-lecture.pdf)

Il coelenteron è suddiviso in mesenteri verticali, sistemato con simmetria radiale in accordo con la posizione dei setti. Questi mesenteri danno al gastroderma un’elevata superficie per la digestione, fotosintesi e respirazione, ed inoltre contengono gli organi riproduttivi. Una serie di filamenti avvolti, i filamenti mesenterici, sono contenuti lungo i margini interni dei mesenteri. Questi aumentano la superficie dei mesenteri e vengono estrusi in situazioni di stress. Così come tutti gli Cnidari, il corpo è primariamente suddiviso in due strati di cellule, l’ectoderma all’esterno e il gastroderma all’interno. Questi due strati sono divisi dalla mesoglea. La bocca è come una fessura circondata da una corona di tentacoli, il tessuto tra la bocca e i tentacoli è il disco orale. I tentacoli sono tubulari e hanno i medesimi due tessuti del resto del polipo compreso il coelenteron; essi hanno delle cellule utilizzate per la difesa o per la presa del cibo, chiamate nematocisti. Altre cellule dell’ectoderma secernono muco che copre i polipi ed è mosso da minuscole cilia sul tessuto esterno. Il muco viene utilizzato per rimuovere il sedimento dal polipo ed è inoltre usato per la presa del cibo (Veron, 2000).

Lo scheletro dei coralli è composto di cristalli di carbonato di calcio secreto dall’epiderma della metà inferiore della colonna, e dal disco basale. Il processo di secrezione produce una coppa scheletrica chiamata corallite entro il quale il polipo è fisso grazie al disco pedale. Il pavimento del corallite contiene sclerosetti calcarei disposti a raggiera. Ogni sclerosetto si erge nella base del polipo, ripiegando gli strati basali e inserendoli tra una coppia di setti interni di tessuto. I coralliti dei polipi coloniali sono tutti collegati da pliche laterali della parete della colonna, che sono collegate a pliche simili di polipi vicini, in questo modo tutti i membri della colonia sono collegati da uno strato orizzontale di tessuto. Le pareti del corallite sono formate da cinque elementi scheletrici che variano in proporzione nelle differenti famiglie di coralli. Questi elementi scheletrici sono (Fig. In basso): septo – costae, coenosteum (che forma una struttura spugnosa che mette in comunicazione i vari coralliti), synapticulae (che sono delle barre orizzontali che formano un reticolo tra le septo ­– costae), sterome (che formano uno strato sottile non poroso all’interno delle pareti del corallite) e epitheca (che forma uno strato sottile non poroso all’esterno delle pareti del corallite). Le septo – costae sono gli elementi radiali del corallite e sono divise (dalla parete) in due componenti: i septa, che sono dentro la parete e le costae, che sono al di fuori della parete. Dove la parete è indistinta le septo – costae sono un singolo elemento uniforme.


Morfologia corallite sclerattine